Il
mercato immobiliare delle residenze chiude il 2017 con una crescita delle
compravendite del 4,9% rispetto all'anno prima (pari a 542.480 contro 533.741).
In crescita anche le superfici compravendute, pari a 57,4 milioni di mq, in
crescita del 5,3% sul 2016) e il controvalore economico degli scambi, pari a
89,6 miliardi di euro, con un incremento de 3,7% rispetto all'anno prima. Il
valore toccato nel 2017 è il più alto mai registrato dal 2011, anno in cui il
fatturato complessivo ha toccato i 99,5 miliardi. Questi i principali numeri
contenuti nel Rapporto residenziale 2018 dell'Agenzia delle Entrate, realizzato
in collaborazione con l'Associazione bancaria italiana e presentato ieri a Roma
nella sede dell'Abi. Non crescono però i prezzi, che nel 2017 segnano una
(ulteriore) correzione dello 0,4 per cento (dopo una diminuzione media dello
0,8% del 2016).
Il
2017 - secondo i numeri dell'Agenzia delle Entrate e dell'Istat - è il quarto
anno consecutivo di crescita di compravendite di case e allo stesso tempo anche
il sesto anno consecutivo di diminuzione dei prezzi delle case.
Crescono
(ancora) gli scambi...
Nel
quadro di una crescita generalizzata, le città hanno visto andamenti
divergenti, anche se prevalentemente di trend positivo. Nelle otto principali
città italiane si sono registrate 97.366 compravendite di abitazioni nel 2017,
con un incremento del 4,9% rispetto al 2016 (esattamente la media Italia). Tra
le città con i rialzi più elevati spicca Milano, con tasso quasi doppio
rispetto alla media nazionale. La classifica delle otto principali aree
metropolitane è pertanto guidata da Milano, con un +8,1%, seguita da Palermo
(+7,9%), Firenze (+7,8%), Napoli (+7,4%), Torino (4,9%), Genova (+3,3%), Roma (3,0%)
e Bologna, unica città con una contrazione, del 3,3 per cento.
...ma
non crescono (ancora) i prezzi
Il
dinamismo delle compravendite non ha ancora nessun effetto sul risveglio dei
prezzi, che restano stabili. E lo resteranno anche nei prossimi mesi, almeno
secondo l'Istat, che da pochi anni monitora il comparto con un indice dei
prezzi delle abitazioni, sia nuove che usate. «Nel 2018 i prezzi delle
abitazioni non vedranno variazioni significative - stima Federico Polidoro,
dirigente del servizio sistema integrato sulle condizioni economiche e i prezzi
al consumo dell'Istat - In base al trascinamento dell'ultimo quadrimestre del
2017, si potrebbe avere nel corso del 2018 una variazione di -0,1% dell'indice
dei prezzi delle abitazioni». Il dato (stimato sulla base di una estrapolazione
del dato più recente prodotto dall'Istat relativo all'ultimo quarto del 2017)
non tiene in considerazione l'attuale trend di crescita dei prezzi del
petrolio, con conseguente ripresa dell'inflazione. «Se dovesse ripartire un
ciclo di incremento dei beni energetici, come sta succedendo con il petrolio,
avremmo una risalita dell'inflazione», ha aggiunto Polidoro. Nel 2017, secondo
l'Istat, i prezzi delle abitazioni hanno fatto segnare un calo medio dello
0,4%, con un diverso andamento tra abitazioni usate (-0,5%) e abitazioni nuove
(+0,1%).
Banche
ottimiste sulla salute delle famiglie italiane
Le
condizioni economiche delle famiglie italiane sta migliorando tornando ai
livelli pre-crisi. Lo ha detto il direttore generale dell'Abi, Giovanni
Sabatini, intervenuto ieri alla presentazione del Rapporto immobiliare. «Dai
dati del rapporto emerge la capacità di resilienza delle famiglie italiane», ha
detto Sabatini, aggiungendo che «prima della crisi, il 25% delle famiglie
risparmiava mentre il 13% doveva attingere ai propri risparmi per sostenere i
propri consumi. Durante la crisi, i numeri si sono modificati: le famiglie
risparmiatrici sono scese al 14% mentre quelle in difficoltà sono salite al 31
per cento. Gli ultimi dati, di aprile 2018, ci dicono che le famiglie
risparmiatrici sono risalite al 28%, quindi anche meglio di prima della crisi,
mentre quelle in difficoltà si collocano intorno al 15 per cento». Sabatini ha
segnalato anche il netto miglioramento del cosiddetto indice di affordability,
che segnala la capacità di accesso all'acquisto rispetto al livello delle
retribuzioni.
Metà
delle abitazioni sono state acquistate con un mutuo
Il
sostegno finanziario resta fondamentale per le compravendite di case. I mutui
ipotecari, segnala il rapporto, sono arrivati a 32,7 miliardi di euro nel 2017,
circa 3 miliardi in più rispetto al 2016 (+9,1%). Nel Nord e nel Centro più
della metà degli acquisti avviene con l'ausilio del mutuo, mentre al Sud e
nelle Isole si ricorre al finanziamento ipotecario solo in 4 casi su 10.
Complessivamente le abitazioni acquistate con mutuo rappresentano il 49,7%, del
totale, 1,4 punti in più rispetto all'anno prima.
Per
Confedilizia il mercato resta in difficoltà
«I
dati diffusi oggi da Agenzia delle entrate, Abi e Istat dimostrano che il
mercato delle abitazioni in Italia è ancora in estrema difficoltà», commenta il
direttore Giorgio Spaziani Testa. «L'Istat - aggiunge - conferma che l'Italia è
l'unico Paese europeo in cui i prezzi delle case calano ininterrottamente dal
2012. Che cosa sia accaduto a partire da quell'anno in tanti continuano a
sottovalutarlo, ma chi vive nella realtà lo sa bene: è stata quasi triplicata
la tassazione patrimoniale sugli immobili, con tutte le ulteriori conseguenze
negative sull'economia. E domani, sul punto, leggeremo qualche nuovo
suggerimento nelle raccomandazioni della Commissione Ue?»