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10/01/2017 // Prezzi delle case in rialzo nel terzo trimestre 2016, ma in calo su base annua
In
un mercato residenziale che è tornato stabilmente a crescere dal punto di vista
delle compravendite (+17,4% secondo gli ultimi dati dell’agenzia delle Entrate
relativi al terzo trimestre 2016) rimane il nodo dei prezzi, che dopo aver
perso in media il 20-25% durante la lunga crisi immobiliare, continuano ad
assestarsi, seppur lentamente, verso il basso. Un primo segnale positivo arriva
però dai dati diffusi dall’Istat, secondo cui, pur rimanendo in terreno
negativo la variazione su base annua (-0,9%), da giugno a settembre 2016 si è
tornati a un flebile segno più (+0,1%) rispetto al periodo precedente.
Secondo
una nota dell’Istituto di statistica, infatti, «nel terzo trimestre 2016, sulla
base delle stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab)
acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, aumenta
dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e diminuisce dello 0,9% nei
confronti dello stesso periodo del 2015 (era -0,8% nel trimestre precedente)».
La
flessione tendenziale è dovuta principalmente ai prezzi delle abitazioni nuove,
la cui diminuzione su base annua si accentua (-2,1%, da -1,1% del trimestre
precedente), mentre si ridimensiona lievemente il calo dei prezzi delle
abitazioni esistenti (-0,6%, da -0,7% del periodo precedente). Su base
congiunturale, invece, «il lievissimo aumento dell’Ipab è dovuto alla stabilità
dei prezzi delle abitazioni nuove e al contestuale incremento dello 0,1% di
quelli delle abitazioni esistenti». In media il calo dei prezzi dei primi nove
mesi del 2016 (-0,9% su base annua) sono la sintesi di un calo dell’1,2% per il
nuovo e dello 0,9% per l’usato.
Le
quotazioni delle nuove costruzioni, che in genere si sono mosse al ribasso più
tardi rispetto al resto del mercato e che scontano un elevato stock di
invenduto, sono quindi quelle che mostrano la dinamica negativa più marcata,
mentre negli scambi tra privati sembra essere più vicino un punto di
equilibrio. Non secondario in questo processo è il nodo degli Npl, dato che
molti sono i crediti incagliati ”in pancia” alle banche legati a garanzie
immobiliari. Da notare anche che rispetto alla media del 2010 – da quando cioè
esistono le rilevazioni Istat, ma il calo dei prezzi è iniziato prima (e nel
complesso secondo la maggior parte degli operatori è anche più marcato rispetto
alle rilevazioni ufficiali) – nel terzo trimestre 2016 i prezzi delle
abitazioni sono diminuiti del 14,5% (-2,6% le abitazioni nuove, -19,4% le
esistenti).
Cosa
aspettarsi per il futuro? Se il trend delle compravendite sarà confermato
dovrebbero cominciare a muoversi finalmente anche i prezzi, ma il percorso sarà
lento e non privo di ostacoli: la molta offerta da smaltire, la debolezza della
domanda, la sostanziale fragilità dell’economia e il contesto deflattivo fanno
prevedere ancora piccoli ribassi che dovrebbero lasciar spazio - in assenza di
altri shock - a una sostanziale stabilità con una lieve ripresa delle
quotazioni solo nel medio e lungo periodo, a eccezione dei centri che hanno
anticipato la ripresa e che si mostrano più dinamici; Milano in testa, ma
anche, secondo Nomisma, Firenze, Bologna e Venezia. In ritardo Roma.